Tag: Informazione

Giornalisti

Giornalisti

Diventare vecchio peggiora il mio carattere. Se contiamo che la base di partenza non è neanche buona di suo, bhe, avete capito.

Ho letto con piacere qualche tempo fa un articolo del New Yorker dal titolo “Paul Haggis vs. the Church of Scientology“. L’articolo è molto interessante, lungo ma interessante. Lettura consigliata. Non voglio dire niente su Scientology, disprezzo già abbastanza le religioni tradizionali e le sette moderne penso di disprezzarle anche maggiormente, ma adoro lo stile dell’autore Lawrence Wright, che incalza i suoi interlocutori e fa una cosa che forse nessun giornalista di questo paese è capace di fare: verifica le fonti.

Ron Hubbard è guarito da solo da ferite di guerra, solo con l’uso della mente ? È stato congedato con medaglia ed onori ? Si è laureato in ingegneria ? Questo è quanto dicono i dianetici. Portano anche documenti a loro conferma. Cosa fa il giornalista serio ? Controlla, chiama gli archivi e gli uffici interessati e scopre tutte le falsità del caso.

Semplice. Mio dio quanto è semplice. Talmente semplice che nessuno sembra più in grado di farlo. Quante volte basterebbe cercare nel passato ed essere persone serie e professionali per smascherare gli orrori di questo mondo. E invece ognuno in TV può dire una cosa, e il giorno dopo dire il contrario, e tutto quello che a noi rimane è l’ultimo brandello di parziale informazione.

Sì, la mia conclusione è semplice e banale: odio tutti voi che mentite ed odio tutti voi che non fate niente per fermare tutto questo. Alla fine odio anche me per questo stesso motivo.

Pagheremo caro, pagheremo tutto.

Giornalai

Giornalai

Mi pare che il problema italiano non siano i politici, non siano gli elettori, non sia lo zio Silvio ma sia semplicemente l’informazione.

Non me ne vogliate, non sono un esperto, ritengo semplicemente che ci sia un circolo vizioso tra informazione e società  in Italia (potrebbe essere una situazione che non riguarda solo l’Italia ma io qui vivo al momento e per questo paese parlo), un circolo che un po’ alla volta ha consumato il senso critico del paese.

Lo dico chiaramente, si può essere di opinini diverse, io ad esempio mi sento da quasi sempre un progressista di sinistra, ho comunque amici e conoscenti di opinioni diverse, riesco a rispettarli e ad essere o meno d’accordo con loro, non lo ritengo un problema, ma ritengo che l’onestà  intellettuale sia indispensabile.
Possiamo essere amici ma se dici una stronzata io devo fartelo notare, si tratta di onestà .

In Italia invece non si usa più fare questo, molto peggio, non lo fanno più nemmeno i giornalisti, e non dico con i loro amici, cosa molto privata, ma nei confronti del mondo che descrivono.

Non si va più a caccia della notizia ma ci si basa su quanto letto sulle agenzie, ormai si può fare i giornalisti senza usare telefono e uscire dal proprio ufficio, basta leggere le agenzie e farne riscrittura pedissequa.

Questo danno per l’informazione per cui, ad esempio, invece di fare domande ai politici si ascoltano le dichiarazioni dei portavoce crea nella gente un senso di “La TV ha detto questo, perciò questo è vero”, senza controllare, senza verificare, la morte della curiosità  è la morte dell’uomo come essere senziente.

Questo è gravissimo perchè il circolo vizioso va dall’informazione alla società  e da questa di nuovo all’informazione.

Riusciremo a tornare a farci domande ?
Riusciremo ad essere onesti con noi stessi, o preferiremo la pigrizia ?

E lo dico da inguaribile pigro eh!

Soluzioni non ne ho, però ho ripreso a farmi domande e a verificare un minimo le fonti prima di parlare, rischiando di non credere più a niente, ma meglio non credere a niente che credere a tutto.

L’ignoranza è il nostro nemico, combattiamola.

P.S. codesta riflessione arriva ad elezioni europee ed amministrative passate ma la immagino di respiro molto più ampio, rifletto ormai sul giornalismo e sul tema dell’informazione da pasqua e per questo devo ringraziare, povero ignorante che sono, non intellettuali famosi od illustri pensatori, ma Stieg Larsson e la sua Millennium Trilogy.