Tag: Thinking

Giornalisti

Giornalisti

Diventare vecchio peggiora il mio carattere. Se contiamo che la base di partenza non è neanche buona di suo, bhe, avete capito.

Ho letto con piacere qualche tempo fa un articolo del New Yorker dal titolo “Paul Haggis vs. the Church of Scientology“. L’articolo è molto interessante, lungo ma interessante. Lettura consigliata. Non voglio dire niente su Scientology, disprezzo già abbastanza le religioni tradizionali e le sette moderne penso di disprezzarle anche maggiormente, ma adoro lo stile dell’autore Lawrence Wright, che incalza i suoi interlocutori e fa una cosa che forse nessun giornalista di questo paese è capace di fare: verifica le fonti.

Ron Hubbard è guarito da solo da ferite di guerra, solo con l’uso della mente ? È stato congedato con medaglia ed onori ? Si è laureato in ingegneria ? Questo è quanto dicono i dianetici. Portano anche documenti a loro conferma. Cosa fa il giornalista serio ? Controlla, chiama gli archivi e gli uffici interessati e scopre tutte le falsità del caso.

Semplice. Mio dio quanto è semplice. Talmente semplice che nessuno sembra più in grado di farlo. Quante volte basterebbe cercare nel passato ed essere persone serie e professionali per smascherare gli orrori di questo mondo. E invece ognuno in TV può dire una cosa, e il giorno dopo dire il contrario, e tutto quello che a noi rimane è l’ultimo brandello di parziale informazione.

Sì, la mia conclusione è semplice e banale: odio tutti voi che mentite ed odio tutti voi che non fate niente per fermare tutto questo. Alla fine odio anche me per questo stesso motivo.

Pagheremo caro, pagheremo tutto.

Il mio amico Berlusconi

Il mio amico Berlusconi

Evito, solitamente, di parlare di fatti contingenti. Preferisco parlare di cose futili, tipo le cose che mi capitano in viaggio. Il problema è che in questa nazione si fa tanto parlare del “caso Ruby” che magari è bene che ne parli anche io. Dopotutto in TV è pieno di eminenti cretini che parlano di tutto, non capiso perchè non debba parlare di tutto anche io sul mio sito web.

Prima di tutto, per essere chiari dal principio, io disprezzo Silvio Berlusconi, non perchè sia estremamente più a destra di me, ma perchè penso che non sia adatto a governare. Posso rispettare persone brave e preparate con una visione diversa del mondo, a cui contrappormi parlando, ma non uno che non può rispondere nel merito alle domande.

Dopo la premessa, a me di quello che succede a casa di Silvio non interessa assolutamente niente. Ovviamente se sono stati commessi dei reati questi vanno accertati e puniti, perchè è così che funziona negli stati civili. Ma per il resto, l’unica cosa che non apprezzo della vicenda sono la poca onestà intellettuale delle persone coinvolte e il non volersi prendere le proprie responsabilità.

Ognuno è libero di fare quello che vuole, ma non di sottrarsi alle conseguenze delle proprie azioni. Solo le persone di poco valore si sottraggono alle proprie responsabilità. E per quanto riguarda la poca onestà intellettuale, ma come si può credere ad una persona che va regolarmente “a puttane” e che poi è contro la prostituzione. A persone che fanno uso di droga e che poi fanno leggi per punirne l’uso per i comuni mortali. Così è troppo facile, ognuno deve predicare quello che poi è disposto ad accettare per se stesso.

Cosa voglio dire ? Che, da ben prima di andare in Olanda, non ho niente in contrario con prostitute e droghe. Ho visto tante prostitute e tanta droga ad Amsterdam, e non mi dispiace che ci siano, anzi, mi pare molto progressista come cosa. Per questo non capisco perchè persone che, apparentemente, apprezzano queste cose in privato, poi una volta in pubblico assumano tutt’altro atteggiamento. No signori, non ci si comporta in questo modo, siate onesti con noi e con voi stessi. Magari vi guadagnate anche la mia stima in questo modo 🙂

Piccola nota dolente, di costume più che altro. Dal punto di vista della società, sembra che comunque il lavaggio del cervello televisivo abbia operato bene, con i “giovani” che invece di pensare a cosa fare nella vita, ai propri sogni, agli interessi, pensano solo a come diventare “famosi”, come se poi significasse qualcosa. Mi intristiscono un po’ le signorine di questi giorni, perchè le mie amiche hanno dei sogni, studiano, fanno quello che a loro piace nella vita, lottano per affermarsi. Proprio per questo non sono sempre felici, anzi, alle volte sono sicuramente tristi. Però penso che alla fine dei giochi conti di più quello che fanno loro, che non vanno a fare il bunga-bunga e prendere la bustina dei soldi all’uscita.

Signorine del bunga-bunga, ad un certo punto si rischia di ritrovarsi con molto poco, ad un certo punto ci si sveglia a 50 anni e ci si ricorda che a 20 invece che rincorrere i propri sogni si passavano le notti con un vecchio in cambio di soldi. Signorine, un po’ di orgoglio, sono sicuro che la maggior parte di voi potrebbe facilmente fare la differenza in qualche contesto. Basta solo volerlo fortemente. E impegnarsi.

Giornalai

Giornalai

Mi pare che il problema italiano non siano i politici, non siano gli elettori, non sia lo zio Silvio ma sia semplicemente l’informazione.

Non me ne vogliate, non sono un esperto, ritengo semplicemente che ci sia un circolo vizioso tra informazione e società  in Italia (potrebbe essere una situazione che non riguarda solo l’Italia ma io qui vivo al momento e per questo paese parlo), un circolo che un po’ alla volta ha consumato il senso critico del paese.

Lo dico chiaramente, si può essere di opinini diverse, io ad esempio mi sento da quasi sempre un progressista di sinistra, ho comunque amici e conoscenti di opinioni diverse, riesco a rispettarli e ad essere o meno d’accordo con loro, non lo ritengo un problema, ma ritengo che l’onestà  intellettuale sia indispensabile.
Possiamo essere amici ma se dici una stronzata io devo fartelo notare, si tratta di onestà .

In Italia invece non si usa più fare questo, molto peggio, non lo fanno più nemmeno i giornalisti, e non dico con i loro amici, cosa molto privata, ma nei confronti del mondo che descrivono.

Non si va più a caccia della notizia ma ci si basa su quanto letto sulle agenzie, ormai si può fare i giornalisti senza usare telefono e uscire dal proprio ufficio, basta leggere le agenzie e farne riscrittura pedissequa.

Questo danno per l’informazione per cui, ad esempio, invece di fare domande ai politici si ascoltano le dichiarazioni dei portavoce crea nella gente un senso di “La TV ha detto questo, perciò questo è vero”, senza controllare, senza verificare, la morte della curiosità  è la morte dell’uomo come essere senziente.

Questo è gravissimo perchè il circolo vizioso va dall’informazione alla società  e da questa di nuovo all’informazione.

Riusciremo a tornare a farci domande ?
Riusciremo ad essere onesti con noi stessi, o preferiremo la pigrizia ?

E lo dico da inguaribile pigro eh!

Soluzioni non ne ho, però ho ripreso a farmi domande e a verificare un minimo le fonti prima di parlare, rischiando di non credere più a niente, ma meglio non credere a niente che credere a tutto.

L’ignoranza è il nostro nemico, combattiamola.

P.S. codesta riflessione arriva ad elezioni europee ed amministrative passate ma la immagino di respiro molto più ampio, rifletto ormai sul giornalismo e sul tema dell’informazione da pasqua e per questo devo ringraziare, povero ignorante che sono, non intellettuali famosi od illustri pensatori, ma Stieg Larsson e la sua Millennium Trilogy.

Pensaci

Pensaci

Ho visto “Otto e mezzo” questa sera e come al solito mi si è guastato lo stomaco, quindi sparo lì giusto due riflessioni personali.

Ma dico io, serve un premio Nobel per capire che il “voto utile” è una stronzata ?
Il voto utile si basa sulla dietrologia, è una cosa che si valuta a posteriori non a priori, a priori si esprime il proprio voto perchè così si è scelto e successivamente si scopre assieme a tutti quanti gli altri come si è globalmente votato, solo a quel punto si può parlare, volendo proprio parlarne, di voto utile perchè si hanno dei dati, ma finchè non si voterà  a posteriori parlare di voto utile rimarrà  soltanto una scusa per dire di non votare qualcuno.
Perciò tutti i voti sono utili.

Secondo punto all’ordine del giorno, ritengo che il Ministro della Repubblica Italiana On. Ignazio La Russa quando dice di volere una società multirazziale ma non una multiculturale stia esprimendo la sua ostilità  nei miei confronti in quanto mai e poi mai io e lui avremo la stessa cultura, eppure siamo entrambi Italiani.
Anche volendo banalizzare il concetto di cultura al suo meschino e puerile esempio fatto di burqa e crocefissi nelle aule di scuola riesco a trovare un’analogia culturale tra me e lui, perciò io non sono previsto nella sua Italia e probabilmente nell’Italia di questo governo.
Devo cominciare a preoccuparmi ?