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Paranoia

Paranoia

Ero indeciso riguardo a cosa mettere sul tavolo al nostro primo appuntamento.
Avevo diverse idee.
Inizialmente, pensavo di presentare alcune idee sui social network che mi balenavano in mente da alcune settimane.
Poi ho pensato che fosse più opportuno parlare un po’ di net neutrality, o di quella che gli ammerregani chiamano la “filter bubble”.
Su tutto questo poi, aleggiava lo spettro di Edward Snowden, con le ultime rivelazioni che oggi hanno portato l’Indonesia a richiamare il proprio ambasciatore in Australia [1].
Sì, ad un certo punto ho deciso che quello di cui volevo parlare al nostro primo appuntamento sono il controllo, la paranoia, Internet.
Così, mi sono ricordato di punto in bianco che prima di compiere vent’anni, insieme all’amico RageMan, scrissi questo rant paranoico [2] nel tipico stile complottista di chi si nutriva di anarchist cookbook e X-Files.
A rileggerlo oggi, ad 11 anni dalla scrittura e pubblicazione, un po’ mi vergogno perchè effettivamente ha uno stile degno di Anonymous, ma d’altro canto lo trovo abbastanza attuale, e non mi sarei stupito se lo avesse scritto un adolescente di oggi.
Sono tornato a ripensare a questo perchè, vedendo le news su Al Jazeera ad ora di cena, ho sentito che David Cameron aveva convocato a Downing Street dei portavoce di Google e Microsoft per parlare di blocco di scambio e trasmissione di materiale pedopornografico [3].
Nel frattempo veniva fuori che filtrare i risultati di uno, o più, motori di ricerca non colpisce lo scambio che avviene nelle reti peer-to-peer, o in quello che ad alcuni piace chiamare la “Dark Internet”.
Non c’è niente di rivoluzionario o positivo nell’abuso di minorenni, maggiorenni, o in generale nell’abusare di altre persone.
Ma quando a parlare è David Cameron, un po’ mi viene da pensare se ci sia veramente buona fede dietro tutto questo, o se sia solo una ulteriore mossa per ampliare il livello di censura nel Regno Unito.
Ultimamente le notizie che arrivano da oltre il canale non sono rosee.
Prevalga l’Inghilterra!
Proprio per questo sono andato a rileggermi quanto avevo scritto da giovane, perchè la paranoia è un pericolo disturbo della mente, ma un po’ di sana paranoia non fa mai male.
Una delle ultime rivelazioni del Washington Post [4] ha portato alla luce che la National Security Agency (NSA) non solo ha raccolto i metadati delle conversazioni telefoniche di cittadini americani ed europei, intercettato aziende e politici di vari paesi, compiuto attacchi informatici di diverso tipo ai danni delle più grandi Internet company, ma è anche interessata ai nostri contatti.
Magari non ai miei, od ai tuoi, ma questo chi può dirlo?
Durante lo scandalo Datagate è venuto alla luce come fosse facile, anche per personale esterno, accedere ad ogni tipo di dato.
C’erano dipendenti che usavano le strutture della NSA per spiare le proprie ex, quindi non barrichiamoci dietro la facile suppenenza del “tanto non ho niente da nascondere, io”.
Dall’articolo comunque si nota quanto bassi siano i dati raccolti da Gmail, e pare che questo sia dovuto al fatto che Google abilita in automatico il protocollo cifrato https per la comunicazione tra voi e la vostra webmail.
Il consiglio potrebbe essere, a questo punto, siate paranoici e utilizzate la crittografia quando possibile.
Se utilizzate Firefox o Chrome, gettate un occhio a questo plugin [5] sviluppato dall Electronic Frontier Foundation (EFF).
Prima di lasciarvi, e non volendo lasciarvi con l’idea di stare leggendo lo scritto di un fanatico complottista, vi consiglio la lettura di questa riflessione [6] dell’amico lopoc, che con semplicità e riferimenti storici si pone la domanda: può essere tutto pubblico?
Alla prossima.
Forse.

Prevalga l’Inghilterra!

Pubblicato inizialmente sul blog di “Radio Kaos Italy”

25 Aprile 2013

25 Aprile 2013

Il 25 Aprile in Italia festeggiamo la liberazione dal nazifascismo. Senza ombra di dubbio questa e` la mia festa preferita durante l’anno e mi piace dedicare alcune ore ad ascoltare i canti della lotta partigiana e della sinistra italiana. Sono un inguaribile romantico, che volete farci 🙂

Quest’anno oltre alle solite cose ho pensato di fare un po’ di associazioni mentali e quindi collegare un famoso pezzo di Antonio Gramsci ad una canzone dei The Roots.
Prima leggiamo Gramsci:

Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L’indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti.

L’indifferenza è il peso morto della storia. L’indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. È la fatalità; è ciò su cui non si può contare; è ciò che sconvolge i programmi, che rovescia i piani meglio costruiti; è la materia bruta che strozza l’intelligenza. Ciò che succede, il male che si abbatte su tutti, avviene perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia promulgare le leggi che solo la rivolta potrà abrogare, lascia salire al potere uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare. Tra l’assenteismo e l’indifferenza poche mani, non sorvegliate da alcun controllo, tessono la tela della vita collettiva, e la massa ignora, perché non se ne preoccupa; e allora sembra sia la fatalità a travolgere tutto e tutti, sembra che la storia non sia altro che un enorme fenomeno naturale, un’eruzione, un terremoto del quale rimangono vittime tutti, chi ha voluto e chi non ha voluto, chi sapeva e chi non sapeva, chi era stato attivo e chi indifferente. Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch’io il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo?

Odio gli indifferenti anche per questo: perché mi dà fastidio il loro piagnisteo da eterni innocenti. Chiedo conto a ognuno di loro del come ha svolto il compito che la vita gli ha posto e gli pone quotidianamente, di ciò che ha fatto e specialmente di ciò che non ha fatto. E sento di poter essere inesorabile, di non dover sprecare la mia pietà, di non dover spartire con loro le mie lacrime.

Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti

Poi ascoltiamo “How I Got Over” dei The Roots:

 

 L’indifferenza era un problema nell’Italia del 1917, rimane un problema nell’America del 2009, ed e` ancora oggi quello che ci impedisce di ottenere un vero progresso.

Buon 25 Aprile a tutti.

P.S. non ho voglia/tempo di cambiare il layout della tastiera da US a IT, quindi chiedo scusa a tutti per gli accenti.

Giornalisti

Giornalisti

Diventare vecchio peggiora il mio carattere. Se contiamo che la base di partenza non è neanche buona di suo, bhe, avete capito.

Ho letto con piacere qualche tempo fa un articolo del New Yorker dal titolo “Paul Haggis vs. the Church of Scientology“. L’articolo è molto interessante, lungo ma interessante. Lettura consigliata. Non voglio dire niente su Scientology, disprezzo già abbastanza le religioni tradizionali e le sette moderne penso di disprezzarle anche maggiormente, ma adoro lo stile dell’autore Lawrence Wright, che incalza i suoi interlocutori e fa una cosa che forse nessun giornalista di questo paese è capace di fare: verifica le fonti.

Ron Hubbard è guarito da solo da ferite di guerra, solo con l’uso della mente ? È stato congedato con medaglia ed onori ? Si è laureato in ingegneria ? Questo è quanto dicono i dianetici. Portano anche documenti a loro conferma. Cosa fa il giornalista serio ? Controlla, chiama gli archivi e gli uffici interessati e scopre tutte le falsità del caso.

Semplice. Mio dio quanto è semplice. Talmente semplice che nessuno sembra più in grado di farlo. Quante volte basterebbe cercare nel passato ed essere persone serie e professionali per smascherare gli orrori di questo mondo. E invece ognuno in TV può dire una cosa, e il giorno dopo dire il contrario, e tutto quello che a noi rimane è l’ultimo brandello di parziale informazione.

Sì, la mia conclusione è semplice e banale: odio tutti voi che mentite ed odio tutti voi che non fate niente per fermare tutto questo. Alla fine odio anche me per questo stesso motivo.

Pagheremo caro, pagheremo tutto.

Il mio amico Berlusconi

Il mio amico Berlusconi

Evito, solitamente, di parlare di fatti contingenti. Preferisco parlare di cose futili, tipo le cose che mi capitano in viaggio. Il problema è che in questa nazione si fa tanto parlare del “caso Ruby” che magari è bene che ne parli anche io. Dopotutto in TV è pieno di eminenti cretini che parlano di tutto, non capiso perchè non debba parlare di tutto anche io sul mio sito web.

Prima di tutto, per essere chiari dal principio, io disprezzo Silvio Berlusconi, non perchè sia estremamente più a destra di me, ma perchè penso che non sia adatto a governare. Posso rispettare persone brave e preparate con una visione diversa del mondo, a cui contrappormi parlando, ma non uno che non può rispondere nel merito alle domande.

Dopo la premessa, a me di quello che succede a casa di Silvio non interessa assolutamente niente. Ovviamente se sono stati commessi dei reati questi vanno accertati e puniti, perchè è così che funziona negli stati civili. Ma per il resto, l’unica cosa che non apprezzo della vicenda sono la poca onestà intellettuale delle persone coinvolte e il non volersi prendere le proprie responsabilità.

Ognuno è libero di fare quello che vuole, ma non di sottrarsi alle conseguenze delle proprie azioni. Solo le persone di poco valore si sottraggono alle proprie responsabilità. E per quanto riguarda la poca onestà intellettuale, ma come si può credere ad una persona che va regolarmente “a puttane” e che poi è contro la prostituzione. A persone che fanno uso di droga e che poi fanno leggi per punirne l’uso per i comuni mortali. Così è troppo facile, ognuno deve predicare quello che poi è disposto ad accettare per se stesso.

Cosa voglio dire ? Che, da ben prima di andare in Olanda, non ho niente in contrario con prostitute e droghe. Ho visto tante prostitute e tanta droga ad Amsterdam, e non mi dispiace che ci siano, anzi, mi pare molto progressista come cosa. Per questo non capisco perchè persone che, apparentemente, apprezzano queste cose in privato, poi una volta in pubblico assumano tutt’altro atteggiamento. No signori, non ci si comporta in questo modo, siate onesti con noi e con voi stessi. Magari vi guadagnate anche la mia stima in questo modo 🙂

Piccola nota dolente, di costume più che altro. Dal punto di vista della società, sembra che comunque il lavaggio del cervello televisivo abbia operato bene, con i “giovani” che invece di pensare a cosa fare nella vita, ai propri sogni, agli interessi, pensano solo a come diventare “famosi”, come se poi significasse qualcosa. Mi intristiscono un po’ le signorine di questi giorni, perchè le mie amiche hanno dei sogni, studiano, fanno quello che a loro piace nella vita, lottano per affermarsi. Proprio per questo non sono sempre felici, anzi, alle volte sono sicuramente tristi. Però penso che alla fine dei giochi conti di più quello che fanno loro, che non vanno a fare il bunga-bunga e prendere la bustina dei soldi all’uscita.

Signorine del bunga-bunga, ad un certo punto si rischia di ritrovarsi con molto poco, ad un certo punto ci si sveglia a 50 anni e ci si ricorda che a 20 invece che rincorrere i propri sogni si passavano le notti con un vecchio in cambio di soldi. Signorine, un po’ di orgoglio, sono sicuro che la maggior parte di voi potrebbe facilmente fare la differenza in qualche contesto. Basta solo volerlo fortemente. E impegnarsi.

Adriatico

Adriatico

Ti pensavo
su un canale ghiacciato,
e ti cercavo
nel grigiore del mare del Nord.
Quanto avrei voluto tradirti
col dolcissimo Mar Nero
e magari con l’Atlantico, magari.
Ma alla fine sono tornato, Adriatico.