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E troppo belli avevi gli occhi

E troppo belli avevi gli occhi

E troppo belli avevi gli occhi
e troppo bello urlare tutto
avere voglia di parlare
e trovarsi dappertutto

e troppo belli avevi gli occhi
ed i piedi tanto quanto
con cui andavi dappertutto
dove ti pensassi tanto

e troppo belli avevi gli occhi
e la voce di cui tutti
innamorarsi avean dovuto
senza sporgersi a guardarti

e troppo belli avevi gli occhi
e troppo bello ero anch’io
che a guardarti per davvero
mi sa che non ero io

e troppo belli avevi gli occhi
che a parlarti da vicino
mi sembrava di ascoltarli
d’esser quasi un po’ cretino

e troppo belli avevi gli occhi
troppo belli per scordarli
per svegliarsi un bel mattino
e per mettersi a cercarli

e troppo belli avevi gli occhi
troppo belle le carezze
troppo belli anche i colori
anche se privi di dolcezze

e troppo belli avevi gli occhi
e tutto quel che non capivo
che il mistero mi piaceva
anche se poi non dormivo

e troppo belli avevi gli occhi
e la pancia e tutto il resto
che se io non ti mangiavo
era solo per rispetto

e troppo belli avevi gli occhi
che dovevo salutarli
anche stanco e di passaggio
anche se per poco tempo

e troppo belli avevi gli occhi
e quella stella che mi amava
che se io non l’aspettavo
casomai lei si voltava

e troppo belli avevi gli occhi
e tutto quello che guardavo
che a pensare solamente
alla fine mi annoiavo

e troppo belli avevi gli occhi
freddi come quel gelato
che con tutto questo freddo
dopo tutto non mangiavo

e troppo belli avevi gli occhi
e il mio sangue si gelava
nudo sopra quella pietra
con il sol che tramontava.

Amstelveen, The Netherlands

Amstelveen, The Netherlands

La città del titolo (Amstelveen) è dove abito da ormai un mese (se leggete il penoso articoletto di Wikipedia ita, bhe io sono proprio ad Uilenstede), sono qui per motivi di studio, il mio programma di laurea magistrale prevede infatti un anno di studio all’estero, così sono diventato uno studente della VU, la Vrije Universiteit Amsterdam.

Potrei evitare di postare i link a Wikipedia ita dove le voci sui Paesi Bassi sono solo abbozzi, ma dato che sto scrivendo il post in Italiano facciamo che continuo così, diciamo che se volete leggere qualcosina in più cliccate sulle voci in Inglese e risolvete.

Il mio palazzo è il più brutto del quartiere, ovviamente, è vecchio e fatiscente e sarà demolito a breve (forse è per questo che è riservato solo agli studenti stranieri) ma è anche il meno costoso (no, forse è anche per questo) ed il più particolare, pieno di sfaccendati studenti Erasmus inebriati dal vivere nella particolarissima Amsterdam.
Naturalmente non ci sono solo studenti sfaccendati eh! 🙂
Diciamo comunque che la Guesthouse, questo il nome del palazzo, è rinomata per i party, quindi diciamocelo, un posto perfetto dove vivere; a dirla tutta il mio piano è anche molto tranquillo (tutti master o bachelor, nessun exchange) perciò un posto migliore non poteva capitarmi.

Il quartierino studentesco qui è carinissimo, dotato di tutti i servizi ed a pochi minuti a piedi dall’università, effettivamente siamo ad A’veen ma a pochi metri dal confine con A’dam, anche andare in centro è semplice (sia con i mezzi che in bici).

Ho comprato una bici di seconda mano al prezzo per cui in Italia avrei comprato una bici nuova ma era essenziale ed i prezzi delle bici qui comunque sono folli, sarà perchè è non solo il mezzo più usato ma anche il più usabile, sarà perchè non ci sono salite, sarà perchè altrimenti non ti godi a pieno la città, sarà che non lo sò ma alla fine le bici a me sono sempre piaciute (sono le salite che non mi sono mai piaciute invero) e quindi sono estremamente contento del mio acquisto.

Oggi ho consegnato anche il primo assignment della mia carriera universitaria qui, sono molto contento 🙂

È la prima volta che vivo all’estero, ero già stato anche qui nei Paesi Bassi alcune volte, ma viverci è un’altra cosa, e viverci per un intero anno figuriamoci, sto cercando di imparare il più possibile del come si vive qui, cercando come sempre di copiare tutto quello che mi sembra meglio ed evitare ciò che mi sembra peggio, abitudini alimentari comprese, mi piace questo esperimento di dutchizzazione e spero che i risultati siano buoni (da sempre un fan delle ibridazioni, delle mescolanze e del meticciato).

Bhe, questo post serviva solo a dare un aggiornamento della mia posizione e del mio stato mentale dato che non scrivevo da un po’ (ma ho pubblicato qualcosa sull’altro sito).

Parigi val bene un HSF

Parigi val bene un HSF

Sono tornato ieri a casa dopo aver lasciato Parigi e la “Hacker Space Conference 2009”.
Dovrei forse scrivere un bel post riguardo la scena in Europa, gli hacklab, i francesi che sembra abbiano inventato cose che in italia avevamo nel 1996 (questa è cattiva ma ogni tanto ci vuole), insomma, un bel post che riguardi un evento.

Il problema è che io scrivo solo quello che mi passa per la mente e l’unica cosa che voglio fare è elencare dei punti che mi hanno colpito durante questa mia terza visita a Parigi:

  • gli impianti elettrici sono un po’ ridicoli, così come le misure di sicurezza (immagino che scendere oggetti ingombranti tipo un water con una corda dal terzo piano su un marciapiede o avere locali senza uscite di sicurezza siano esempi validi)
  • divento sempre più asociale negli eventi, raramente rivolgo la parola a qualcuno, il che potrebbe essere interpretato come il raggiungimento del nirvana, o col finale collasso del mio sistema nervoso
  • ho tenuto il mio primo talk (collettivo ma sempre talk) in English ed è andata bene, meglio di quanto prevedessi, il mio vocabolario è sempre ridicolo se paragonato a quello di un bimbo inglese di 10 anni ma sono contento ugualmente, come in Italia ho riscosso delle risate (soprattutto da parte del pubblico femminile) il che significa che mi sono comportato bene
  • mi aspettavo peggio dal punto di vista linguistico, mi sono rifiutato di parlare del finto francese e ho parlato solo in inglese, la gente capisce ma spesso capiscono più i “civili” che gli addetti ai servizi, ad esempio big up per la ragazza che mi ha dato indicazioni fuori dall’aeroporto (dato che il conducente dell’autobus mi ha detto che non parlava inglese e che potevo chiedere alle altre persone presenti in fermata) e mi ha poi insegnato ad usare i completamente “user unfriendly” distributori di biglietti, shame sulla bella cameriera di un centro commerciale alla Defense che non ha capito cosa fosse una “bottle of Coke” ed è entrata nel panico più totale
  • i francesi maschi sono sembrati un po’ più rudi nei modi, almeno nei miei confronti, le ragazze francesi oltre ad essere molto belle di viso sono mediamente più simpatiche dei loro maschi, piuttosto intelligenti (interessanti i discorsi di linguistica avuti in loco) e, ringraziamo le loro divinità per questo, portano la gonna (non è un commento metaforico ma proprio stilistico) anche se non sempre scarpe adeguate alla situazione, ma tant’è, se volete trovare moglie provate a farvi comunque un giro a Paris 😉
  • la banlieu sud mi è sembrata molto meglio di quella nord dove ero stato nelle precedenti visite
  • sono stato alla festa di sabato sera dentro lo HSF e, oltre a della immondizia pseudo industrial, ho ascoltato un po’ il concerto dei “Marijane Miracle” (simpatici e divertenti) ed un DJ francese abbastanza giovane e bravo di cui però non ho capito il nome
  • a proposito di parties come noi i ragazzi si portano dietro dei beveroni alcolici per spendere meno, ad un certo punto erano comunque tutti completamente ubriachi, ho raccolto un tizio che è caduto per le scale facendomi temere per la sua sopravvivenza ma che alla fine sembra essere sopravvissuto, panico e battito accelerato dovuto all’immedesimazione nel personaggio, I suppose 🙂

Aggiungo che forse porto sfortuna, a Febbraio sono stato ad Amsterdam ed il giorno dopo il mio ritorno in Italia è caduto un aereo, ieri sono tornato da Parigi ed è successa la stessa cosa, bha.

Cosa ho imparato e/o prodotto ?
Niente di trascendentale devo dire, ho sentito un paio di cose carine ma non mi sono entusiasmato per niente, tranne che per gli occhi di un’austriaca a cui ho scritto dei versi in preda all’estasi mistica, versi che probabilmente pubblicherò una volta fatti fermentare (continuo a non credere alla poesia emotiva ma solo alla poesia indotta dall’emozione).

Queste sono le foto che ho scattato, per commenti ed insulti random fate voi.

Giornalai

Giornalai

Mi pare che il problema italiano non siano i politici, non siano gli elettori, non sia lo zio Silvio ma sia semplicemente l’informazione.

Non me ne vogliate, non sono un esperto, ritengo semplicemente che ci sia un circolo vizioso tra informazione e società  in Italia (potrebbe essere una situazione che non riguarda solo l’Italia ma io qui vivo al momento e per questo paese parlo), un circolo che un po’ alla volta ha consumato il senso critico del paese.

Lo dico chiaramente, si può essere di opinini diverse, io ad esempio mi sento da quasi sempre un progressista di sinistra, ho comunque amici e conoscenti di opinioni diverse, riesco a rispettarli e ad essere o meno d’accordo con loro, non lo ritengo un problema, ma ritengo che l’onestà  intellettuale sia indispensabile.
Possiamo essere amici ma se dici una stronzata io devo fartelo notare, si tratta di onestà .

In Italia invece non si usa più fare questo, molto peggio, non lo fanno più nemmeno i giornalisti, e non dico con i loro amici, cosa molto privata, ma nei confronti del mondo che descrivono.

Non si va più a caccia della notizia ma ci si basa su quanto letto sulle agenzie, ormai si può fare i giornalisti senza usare telefono e uscire dal proprio ufficio, basta leggere le agenzie e farne riscrittura pedissequa.

Questo danno per l’informazione per cui, ad esempio, invece di fare domande ai politici si ascoltano le dichiarazioni dei portavoce crea nella gente un senso di “La TV ha detto questo, perciò questo è vero”, senza controllare, senza verificare, la morte della curiosità  è la morte dell’uomo come essere senziente.

Questo è gravissimo perchè il circolo vizioso va dall’informazione alla società  e da questa di nuovo all’informazione.

Riusciremo a tornare a farci domande ?
Riusciremo ad essere onesti con noi stessi, o preferiremo la pigrizia ?

E lo dico da inguaribile pigro eh!

Soluzioni non ne ho, però ho ripreso a farmi domande e a verificare un minimo le fonti prima di parlare, rischiando di non credere più a niente, ma meglio non credere a niente che credere a tutto.

L’ignoranza è il nostro nemico, combattiamola.

P.S. codesta riflessione arriva ad elezioni europee ed amministrative passate ma la immagino di respiro molto più ampio, rifletto ormai sul giornalismo e sul tema dell’informazione da pasqua e per questo devo ringraziare, povero ignorante che sono, non intellettuali famosi od illustri pensatori, ma Stieg Larsson e la sua Millennium Trilogy.

Pensaci

Pensaci

Ho visto “Otto e mezzo” questa sera e come al solito mi si è guastato lo stomaco, quindi sparo lì giusto due riflessioni personali.

Ma dico io, serve un premio Nobel per capire che il “voto utile” è una stronzata ?
Il voto utile si basa sulla dietrologia, è una cosa che si valuta a posteriori non a priori, a priori si esprime il proprio voto perchè così si è scelto e successivamente si scopre assieme a tutti quanti gli altri come si è globalmente votato, solo a quel punto si può parlare, volendo proprio parlarne, di voto utile perchè si hanno dei dati, ma finchè non si voterà  a posteriori parlare di voto utile rimarrà  soltanto una scusa per dire di non votare qualcuno.
Perciò tutti i voti sono utili.

Secondo punto all’ordine del giorno, ritengo che il Ministro della Repubblica Italiana On. Ignazio La Russa quando dice di volere una società multirazziale ma non una multiculturale stia esprimendo la sua ostilità  nei miei confronti in quanto mai e poi mai io e lui avremo la stessa cultura, eppure siamo entrambi Italiani.
Anche volendo banalizzare il concetto di cultura al suo meschino e puerile esempio fatto di burqa e crocefissi nelle aule di scuola riesco a trovare un’analogia culturale tra me e lui, perciò io non sono previsto nella sua Italia e probabilmente nell’Italia di questo governo.
Devo cominciare a preoccuparmi ?