Streamfest 2007
Un po’ racconto, un po’ riflessione, questo e’ il viaggio verso lo Streamfest.
Come sempre devo premettere che questo non e’ un vero e proprio racconto, ne’ un reportage di un evento, ne’ niente di niente, semplicemente a me piace prendere qualche appunto mentre sono in viaggio e mi piace poi pubblicare il tutto sul mio sito.
Spero nessuno si offenda per quanto scrivo.
Buona lettura.
Dovrei raccontare qualcosa dello Streamfest 2007, il Salento New Media Festival, svoltosi nei giorni 26, 27 e 28 luglio, ma non ne sono capace, sono partito cosi’ all’improvviso, pochi giorni dopo essere tornato a casa per l’estate, siamo partiti in macchina io, Sugo, Blended e Gabriella, c’e’ jaromil gia’ sul posto che deve esporre un’installazione fatta con hasciicam e fare una presentazione con cecile riguardo streamtime; durante l’evento abbiamo dato anche una mano a preparare e tenere in piedi l’installazione di hasciicam, quindi il viaggio e’ stato proficuo.
Lo Streamfest e’ un festival di arte multimediale e per me e’ un evento un po’ estraneo, sono veramente abituato a presenziare ad eventi geek mentre qui la percentuale di nerd e’ piuttosto bassa.
Come fate a capire che l’evento a cui state partecipando non e’ da nerd ?
Ovviamente dal fatto che le ragazze non sono il 2% dei partecipanti; non me ne vogliano tutte le nerd girl del mondo che apprezzo e rispetto, ma avete tutti capito cosa intendo.
Il fest e’ a Galatina, in provincia di Lecce (e mi raccomando, se passate da quelle parti visitate assolutamente Lecce che e’ una citta’ bellissima) ma il nostro punto d’appoggio per riposare e’ ad una trentina di chilometri di distanza, sul mare vicino Otranto, un posto che definire strano ΓΒ¨ poco, ci siamo accampati su una spiaggia dentro i confini di una colonia italo-slava che si chiama Trieste, gli artisti dormono dentro al secondo piano, al primo ci sono un sacco di adolescenti e bambini croati e italiani (e’ periodo di scambi culturali).
Noi come ho detto abbiamo piazzato due tende sulla spiaggia, basta uscire dal cancello e salire su una duna per vedere il mare, un mare splendido pergiunta, e tutto attorno una bella pineta in modo da non doversi svegliare al mattino ad orari improbi; in realta’ ci siamo sempre svegliati al mattino ad orari improbi ma almeno piuttosto freschi invece che bolliti π
Ho capito che qui non siamo propriamente in italia, non solo perche’ qui in colonia la meta’ delle persone parla croato, diciamo piuttosto che il fatto che ci siano cartelli stradali in greco, case piccole e bianche, muri a secco ovunque, fichi d’india e olivi a perdita d’occhio, mi fa dubitare della mia collocazione geografica.
Ho camminato molto lungo la costa, diciamo che ho speso tutto il secondo giorno dei tre di permanenza a camminare lungo la spiaggia e arrampicarmi sulle scogliere.
Mi piace molto camminare ma i miei piedi sono rimasti provati alquanto, attraversare pinete e arrampicarsi sulle scogliere a piedi nudi non e’ affatto geniale come cosa, ma a me piace, quindi lamentarsi e’ superfluo.
Camminare aiuta la mente e allo stesso tempo la libera, camminare e’ un’azione molto bella, una di quelle cose che sono sicuro di saper fare e che mi piace fare, difficile trovare cose del genere nella vita, ho camminato parecchi chilometri e imparato un sacco di cose, visto gente come un tipo che fissava il mare su una spiaggia di roccia per un tempo interminabile, probabilmente sotto effetto dell’eroina, ed un paio di tipe che mi hanno fatto riflettere alquanto, adesso vi spiego.
Mettiamola cosi’, voi camminate tranquilli tra scogli e scogliere, il pomeriggio avanza e siete tra i pochi a fare questo percorso, vi trovate in dei posti molto suggestivi, passate dei ponti di roccia e vi mettete anche all’estremita’ di una piattaforma rocciosa per ricevere in faccia la furia delle onde, una cosa molto marinaresca.
Ad un certo punto il vostro cervello occidentale, nerd e cretino pensa “non sarebbe carino fare delle foto da mettere su Flickr! di questi bei posti? Peccato non aver portato il cellulare con se’, casomai domani torno e faccio un po’ di foto.”, comunque e’ ora di ricominciare a camminare, quand’ecco che incrocio sulla scogliera tre ragazze, meglio dire due ragazze e una bambina, che si fanno delle foto, sempre su una bella piattaforma rocciosa, atteggiandosi un poco con con un prendisole o come diavolo si chiamano quei cosi di stoffa trasparenti che la gente si lega attorno alla vita a mo’ di gonna.
Io proseguo tranquillo evitando di incrociarle, anche perche’ sono piuttosto inquientante ed evito di incrociare la gente in questi luoghi isolati perche’ solitamente si spaventano; ad un certo punto comunque, dopo aver camminato ancora un po’, decido che e’ meglio tornare sui miei passi dato che il sole tramontera’ a breve e vorrei andare a cenare, cammina cammina le tipe non sono ancora tornate a casa e si sono spostate lungo un tratto di spiaggia rocciosa che non mi permette di evitarle, il che mi permette di notare, mentre mi avvicino, che hanno cambiato non solo posizione ma anche approccio alla fotografia, adesso le due piu’ grandi (e giu’ fior di opinionisti a lamentarsi quando gli stranieri ce lo fanno notare) si sono liberate della parte superiore dei loro costumi e fanno le pin-up davanti alla macchina.
Certe cose mi danno leggermente fastidio, specialmente se rischio di farmi coinvolgere anch’io, non capisco tutto questo voler imitare la televisione, tutto questo “se non mi vedo dentro ad uno schermo non esisto”, tutto questo portarsi la videocamera giapponese ai concerti e guardare il palco da dentro il piccolo lcd invece che direttamente, mi sono drasticamente odiato per aver solo pensato di tornare a fare delle foto, mi sono odiato per voler simulare un qualcosa di gia’ avvenuto e per non confidare in me stesso piu’ che in una foto.
Non sono tornato a fare foto sulle scogliere, meglio ricordare i sassi che avere foto di sassi.
La manifestazione, di suo, prevedeva performance e installazioni, ma io non mi trovo a mio agio con gli artisti, mi sento vagamente antitetico a quell’essere fichi che l’arte, specialmente elettronica, rappresenta nella mia visione, poi ci sono schiere di professionisti dell’arte che studiano per essere artisti, oddio, preferisco indubbiamente i folli consumatori di mate che non dormono per guardare i caratteri sul loro sporco schermo π
La sera del secondo giorno dei simpatici visitatori hanno anche deciso di rompere un po’ di installazioni e rubare dei proiettori, il che mi sembra la migliore delle azioni quando si va a visitare un qualcosa, hanno preso anche il proiettore usato da hasciicam il che ci ha costretto a metter su un’installazione differente l’ultima sera, con il pc in vista e gli utenti/visitatori con la possibilita’ di manipolare la webcam.
Mi colpisce sempre l’incredulita’ di chi scopre che dietro ad un qualcosa fino a poco prima unitario e distante si cela invece un semplicissimo e stupido computer.
La musica industrial non e’ digeribile con semplicita’, e probabilmente non e’ adatta a tutto un insieme di occasioni (tra cui un tranquillo dopo cena) π
I pescaresi si adattano facilmente dovunque, dev’essere il loro sangue zingaro ad aiutarli in cio’.
Se si intende fare la doccia nudi in una colonia bisogna studiare attentamente gli orari di utilizzo della doccia stessa per evitare spiacevoli inconvenienti.
La convivenza con gli insetti e’ possibile se tutte le parti rispettano alcuni paletti.
Altro ?
Non credo.
4 Replies to “Streamfest 2007”
Peccato per la musica industrial, altrimenti l’evento sembra interessante.
Specie per uno che ama la puglia – e le pugliesi – come me π
Condivido la repulsione per i giapponesismi fotografici, perΓΒ² un paio di foto ai “sassi” le avrei fatte π
ciao isa’
anche in me e’ rimasta fortissima l’impressione di NON essere in italia π
cmq mischiarsi con gli artisti e’ fiko.. ti portano a magna’ in posti assurdi e pure a scrocco!
sono contento di aver dormito in tenda con te, anche perche’ non ti sei portato appresso quel profumo che usavi a Berlino.. come si chiamava? π
Sua Sughita’
cazzo mi manchi!!!! non vedo l’ora di dormire con te per strada come ai vecchi tempi… con i cartoni a riscaldarci…