Etica Hacker
L`etica hacker e lo spirito dell`età dell`informazione
di Pekka Himanen
con Linus Torvalds e Manuel Castells
Euro 12.91
2001 Feltrinelli Editore
Osserviamo la società in cui viviamo, la società della rete, della net-economy, la società della globalizzazione economica.
Prendiamo il lavoratore flessibile, schiavo del proprio lavoro, di un lavoro che si insinua nel suo tempo libero, che tenta di prendere il sopravvento sulla sua vita per divenire valore fine a se stesso e fine ultimo di questa; un lavoratore che dev`essere sempre pronto a spendere tempo e denaro di tasca propria per darsi un`autoformazione.
E se esistesse un altro punto di vista, una nuova etica che interessasse il lavoro, un`etica per rendere la vita umana di nuovo umana e degna di essere vissuta ?
Forse proprio da questo punto parte il lavoro di indagine del professore finlandese Pekka Himanen, indagine attraverso l`etica di quel gruppo di persone che hanno creato le tecnologie che ci circondano, gli hacker.
A cominciare dall`hacker che ha scritto il prologo di questo libro, Linus Torvalds, conosciuto per essere il creatore del kernel Linux.
E dal prologo, da quella che ironicamente lo stesso Torvalds definisce “Legge di Linus“, parte l`analisi delle motivazioni che hanno spinto gli hacker a creare non solo tecnologie informatiche, ma anche filosofie di condivisione e apertura tali da poter essere definite come una nuova etica.
Il libro è diviso in tre grandi unità , l`etica del lavoro, del denaro, del network (netica).
L`etica hacker si delinea immediatamente come etica della passione, che trae origine non dal monastero ma dall`accademia, da quell`antico spirito scientifico basato sul libero scambio delle informazioni.
Insomma l`etica hacker nasce dalla libertà di conoscere e di agire.
Il lavoro diventa quindi passione, il denaro smette di essere un fine, l`uomo riscopre se stesso e con se stesso riscopre gli altri.
Anche gli attuali modelli di apprendimento vengono analizzati e con questi vengono messi a confronto la socializzazione dei saperi e l`apprendimento collettivo tipici della cultura hacker.
Forse il prezzo è un po` alto per un libro di 172 pagine, ma i temi trattati sono sicuramente interessanti, non solo per chi conosce già il mondo degli hacker, ma anche per chi vuole cominciare ad addentrarsi in esso e cerca degli strumenti culturali per comprenderlo.
Concludiamo riportando un passo del libro, perchè anche per gli hacker “Un altro mondo è possibile“.
E sicuramente è in costruzione.
“Anche l`applicazione della metafora del computer alle persone e alla società rende la proposta etica di difficile realizzazione.
L`ottimizzazione degli esseri umani e delle imprese in termini informatici comporta una logica della velocità , e ciò tende a schiacciare le nostre vite su un altro tipo di sopravvivenza.
Alle più alte velocità , l`obiettivo della società diventa lo stesso di quello inseguito dai piloti di macchine da corsa: mantenere il veicolo stabile perchè non esca dalla pista.
Ancora una volta, l`ideale di stabilità minaccia di sostituire l`etica.
Si potrebbe dire che esiste una `barriera etica`, una velocità al di sopra della quale l`etica non può più esistere.
Dopo quel punto l`unico obiettivo che resta è la sopravvivenza nel momento immediato.
Ma soltanto coloro che non devono concentrarsi esclusivamente sull`adesso per garantirsi la sopravvivenza sono in grado di preoccuparsi per gli altri.
L`eticità richiede un pensiero senza fretta.
L`eticità richiede anche una prospettiva temporale più lunga: la responsabilità per le conseguenze future degli sviluppi attuali e la capacità di immaginare un mondo diverso da com`è ora.“